Il piano edilizia del governo prevede un aumento del settore edile del 3.2%
Piano Edilizia

Il governo mira a stanziare 20 miliardi di euro per il piano edilizia, un aiuto che può far respirare il settore.

Il governo italiano ha annunciato un piano edilizia che riaccende qualche speranza di crescita dopo otto anni di segni negativi. La notizia è apparsa oggi sulla versione on line de Il Sole 24Ore e l’articolo spiega come il governo abbia intenzione di stanziare 20 miliardi da spendere in opere pubbliche da avviare nei prossimi 18 mesi.

Piano edilizia: il parere dell’ANCE

In data odierna l‘ANCE, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha stimato che grazie al piano edilizia si passerebbe da un calo dello 0,5% a una crescita, capace di arrivare fino al 3,2% la quale potrebbe migliorare la spinta degli investimenti in infrastrutture e la detassazione degli acquisti di nuove abitazioni ad alta efficienza energetica. Questo aspetto andrebbe anche a definire una proroga che interessa gli attuali incentivi fiscali del 50% e del 65% che si possono richiedere in fase di ristrutturazione degli edifici.

Piano edilizia: dati rassicuranti all’orizzonte

Il presidente dell’associazione ha dichiarato che “Per tornare a crescere ci vogliono investimenti e una riduzione delle tasse sulla casa. Con un investimento di 10 miliardi da spendere già nel 2016 l’effetto sull’economia sarebbe pari a 2 punti di Pil e si creerebbero 170mila nuovi occupati”. Ovviamente i segnali di ripresa sono molto deboli se si considera l’enorme calo che il settore ha registrato negli ultimi anni, ma spiragli positivi si cominciano a vedere all’orizzonte.

Piano edilizia: cosa può accadere se non viene stanziato

Al contempo, l’associazione dei costruttori italiani disegna una realtà che potrebbe accadere se il piano sull’edilizia non verrebbe applicato. Le parole del presidente sono ancora una volta significative e indicano che senza correzioni in corsa la strada già segnata è quella di un nuovo calo del -0,5% dopo la discesa dell’1,3% già stimata per il 2015. Si tratterebbe di una realtà problematica, in quanto il settore necessita in assoluto di spinte e di innovazioni, nonché di piani che siano in grado di supportare i costruttori così come di aiutare sotto il punto di vista degli incentivi i cittadini privati che scelgono di acquistare o di ristrutturare gli immobili. 

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