Le regioni approvano il decreto sugli edifici ad energia quasi zero
decreto sugli edifici ad energia quasi zero

le regioni italiane hanno approvato il decreto sugli edifici ad energia quasi zero

E’ notizia recente che le regioni italiane hanno approvato il decreto sugli edifici ad energia quasi zero. Una legislatura di riferimento mancava completamente, quindi il decreto si impegna a supplire a questa mancanza e a fare un po’ di luce su questo argomento che sta diventando sempre più di interessa fra la popolazione.

Cosa cambia con il decreto sugli edifici ad energia quasi zero?

Il decreto entrerà in vigore dal 1 luglio 2015 e verranno definite le norme tecniche e i requisiti che dovranno avere le nuove costruzioni, le ristrutturazioni di natura importante e anche le riqualificazioni energetiche. Si tratta di un decreto che prevede la presenza di un edificio di riferimento, ovvero di un modello che va a definire le modalità di applicazione dei metodi di calcolo delle prestazioni energetiche e dell’impiego delle fonti rinnovabili negli edifici, nonché interessa l’applicazione dei requisiti minimi e della prescrizione in materia di prestazioni energetiche degli edifici. Siamo in attesa del decreto che apparirà il 1 luglio nella Gazzetta Ufficiale e che è stato approvato durante la conferenza unificata del 25 marzo 2015 con il DM Requisiti Minimi.

Quali sono le principali modifiche apportate dal decreto sugli edifici ad energia quasi zero?

Il cosiddetto Decreto Mini introduce finalmente il concetto di fabbisogno di energia globale e di energia primaria. A ciò fa seguito l’introduzione della definizione dei fattori di conversione in energia primaria, sia non rinnovabile sia rinnovabile, e spiega quali sono i fabbisogni di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale ed estiva, per la ventilazione e per la produzione di acqua calda sanitaria. A ciò si associa la doverosa definizione di compensazione tra fabbisogni energetici e energia da fonte rinnovabile. Il decreto andrà inoltre ad introdurre un ‘edificio di riferimento’ e fornirà una definizione tecnica degli edifici ad energia quasi zero.

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Il cosiddetto Decreto Mini introduce finalmente il concetto di fabbisogno di energia globale e di energia primaria. A ciò fa seguito l’introduzione della definizione dei fattori di conversione in energia primaria, sia non rinnovabile sia rinnovabile, e spiega quali sono i fabbisogni di energia primaria per i servizi di climatizzazione invernale ed estiva, per la ventilazione e per la produzione di acqua calda sanitaria. A ciò si associa la doverosa definizione di compensazione tra fabbisogni energetici e energia da fonte rinnovabile. Il decreto andrà inoltre ad introdurre un ‘edificio di riferimento’ e fornirà una definizione tecnica degli edifici ad energia quasi zero.

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