Cos’è l’intonacatura
Intonacatura

Cos’è l’intonacatura e quali sono le sue diverse fasi?

L’intonacatura è uno dei processi che interessano la costruzione o la ristrutturazione della casa. Molte persone sanno rispondere alla domanda su cos’è l’intonacatura, ma molto spesso non si sa nel dettaglio in cosa essa consiste e come viene attuata. Vediamo assieme come avviene questo processo e quali sono le sue caratteristiche.

Cos’è l’intonacatura e quali sono le sue tre fasi principali?

L’intonaco è un rivestimento murale che svolge la funzione di proteggere e di finire superficialmente i muri. L’intonaco può essere realizzato da uno o da più strati di malta, che vengono scelti in base al grado di durezza e di protezione che si desidera ottenere. Di base l’intonacatura si compone di tre strati di malta, dove il primo si chiama rinzaffo ed è detto di ancoraggio ed è costituito da strati grossolani che vengono lasciati ruvidi per facilitare il successivo strato di materiale. Il secondo strato di livellamento è chiamato arriccio e si tratta di uno stadio intermedio che viene rifinito con la stabilitura o strato di finitura, l’ultimo strato che viene creato con l’intonaco fino, chiamato malta fine o anche tonachino.

Cos’è il tonachino a che cosa serve?

Il tonachino è un composto di grassello di calce e inerti salicei, ovvero di sabbia, che solitamente viene preparato nella porzione di 2/5 di calce e 3/5 di sabbia. Lo spessore dovrebbe essere inferiore ai 3mm e il tonachino svolge una funzione molto importante nella costruzione o ristrutturazione della casa, in quanto la protegge dagli agenti atmosferici, dall’umidità e anche da tutte gli eventi di natura esterna. Il tonachino rappresenta anche la bellezza della casa, in quanto è il passaggio che precede la stesura del colore esterno. Un tempo il tonachino veniva già impastato con pigmenti colorati per ottenere un effetto cromatico nelle facciate e nelle porzioni esterne dell’abitazione.

Come si esegue l’intonaco fine?

Di base il tonachino, o intonaco fine, si attua impiegando la classica spatola di acciaio rigida che ha una forma quadrangolare. Essa si chiama frattazzo e la malta viene appoggiata sulla sua superficie per poi essere passata con movimenti sapienti sui muri. Il frattazzo ha solitamente il manico in legno in gomma e in caso di finiture particolari la superficie è attrezzata con della materia plastica che permette di resistere alle abrasioni e di creare degli effetti particolari. L’intonaco viene prelevato dal frattazzo mediante la cazzuola, che serve per spalmare il prodotto sul muro. La cazzuola è uno strumento a forma triangolare leggero, che può essere scelta in varie misure a seconda della ampiezza della superficie da trattare. Anche la punta della cazzuola si diversifica in base alle diverse tipologie di lavoro. Si tratta di variazioni ad angolo acuto, ad angolo piatto oppure ad angolo quadro, che vengono scelte a seconda del lavoro di precisione che si deve eseguire.

Quanto conta un buon tonachino?

Un buon tonachino è il biglietto da visita per una casa che respira, che si propone salubre e confortevole per gli abitanti. Chi sceglie di costruire secondo le regole della bioedilizia e di impiegare prodotti di natura sostenibile si affida a calci e sabbie ricercate, che sono composte con materiali puri, in grado di intonacare il muro facendolo respirare e quindi assicurando che non si formino muffe o porzioni di parete insalubre. La scelta dei materiali si rivela fondamentale per la buona riuscita della propria abitazione, quindi è importante rivolgersi ad aziende che sappiano proporre ottimi materiali e lavorare con cura e sapienza.

Per informazioni sulle tecniche di intonacatura proposte dall’azienda Baraldo vi invitiamo a contattare l’azienda e a richiedere i giusti preventivi di spesa per la propria ristrutturazione o costruzione.

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Cos’è l’intonacatura e quali sono le sue diverse fasi?

L’intonacatura è uno dei processi che interessano la costruzione o la ristrutturazione della casa. Molte persone sanno rispondere alla domanda su cos’è l’intonacatura, ma molto spesso non si sa nel dettaglio in cosa essa consiste e come viene attuata. Vediamo assieme come avviene questo processo e quali sono le sue caratteristiche.

Cos’è l’intonacatura e quali sono le sue tre fasi principali?

L’intonaco è un rivestimento murale che svolge la funzione di proteggere e di finire superficialmente i muri. L’intonaco può essere realizzato da uno o da più strati di malta, che vengono scelti in base al grado di durezza e di protezione che si desidera ottenere. Di base l’intonacatura si compone di tre strati di malta, dove il primo si chiama rinzaffo ed è detto di ancoraggio ed è costituito da strati grossolani che vengono lasciati ruvidi per facilitare il successivo strato di materiale. Il secondo strato di livellamento è chiamato arriccio e si tratta di uno stadio intermedio che viene rifinito con la stabilitura o strato di finitura, l’ultimo strato che viene creato con l’intonaco fino, chiamato malta fine o anche tonachino.

Cos’è il tonachino a che cosa serve?

Il tonachino è un composto di grassello di calce e inerti salicei, ovvero di sabbia, che solitamente viene preparato nella porzione di 2/5 di calce e 3/5 di sabbia. Lo spessore dovrebbe essere inferiore ai 3mm e il tonachino svolge una funzione molto importante nella costruzione o ristrutturazione della casa, in quanto la protegge dagli agenti atmosferici, dall’umidità e anche da tutte gli eventi di natura esterna. Il tonachino rappresenta anche la bellezza della casa, in quanto è il passaggio che precede la stesura del colore esterno. Un tempo il tonachino veniva già impastato con pigmenti colorati per ottenere un effetto cromatico nelle facciate e nelle porzioni esterne dell’abitazione.

Come si esegue l’intonaco fine?

Di base il tonachino, o intonaco fine, si attua impiegando la classica spatola di acciaio rigida che ha una forma quadrangolare. Essa si chiama frattazzo e la malta viene appoggiata sulla sua superficie per poi essere passata con movimenti sapienti sui muri. Il frattazzo ha solitamente il manico in legno in gomma e in caso di finiture particolari la superficie è attrezzata con della materia plastica che permette di resistere alle abrasioni e di creare degli effetti particolari. L’intonaco viene prelevato dal frattazzo mediante la cazzuola, che serve per spalmare il prodotto sul muro. La cazzuola è uno strumento a forma triangolare leggero, che può essere scelta in varie misure a seconda della ampiezza della superficie da trattare. Anche la punta della cazzuola si diversifica in base alle diverse tipologie di lavoro. Si tratta di variazioni ad angolo acuto, ad angolo piatto oppure ad angolo quadro, che vengono scelte a seconda del lavoro di precisione che si deve eseguire.

Quanto conta un buon tonachino?

Un buon tonachino è il biglietto da visita per una casa che respira, che si propone salubre e confortevole per gli abitanti. Chi sceglie di costruire secondo le regole della bioedilizia e di impiegare prodotti di natura sostenibile si affida a calci e sabbie ricercate, che sono composte con materiali puri, in grado di intonacare il muro facendolo respirare e quindi assicurando che non si formino muffe o porzioni di parete insalubre. La scelta dei materiali si rivela fondamentale per la buona riuscita della propria abitazione, quindi è importante rivolgersi ad aziende che sappiano proporre ottimi materiali e lavorare con cura e sapienza.

Per informazioni sulle tecniche di intonacatura proposte dall’azienda Baraldo vi invitiamo a contattare l’azienda e a richiedere i giusti preventivi di spesa per la propria ristrutturazione o costruzione.

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