Dal 2013 è entrato in vigore il cosiddetto Conto Termico, ma poche sono le persone che sanno cosa esso sia nella realtà. Si tratta di un meccanismo di incentivi, nato nel 2012 con un Decreto Ministeriale che ha lo scopo di promuovere attraverso degli sgravi fiscali la scelta di dotare la propria abitazione o il proprio spazio professionale di sistemi atti a migliorare l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili di immobili già esistenti.
Per ‘miglioramento dell’efficienza energetica’ si intendono quelle opere di ristrutturazione che comprendono ad esempio :
Il conto termico prevede quindi che sia erogato un contributo di denaro per l’acquisto di un nuovo strumento di riscaldamento o a biomassa che risponda a certi requisiti e che ne sostituisca uno vecchio. Non si tratta quindi di una semplice detrazione fiscale (per quanto semplici possano risultare le detrazioni!), ma di un incentivo a fondo perduto che viene erogato dal GSE, ovvero dal Gestore dei Servizi Elettrici (link). Il contributo viene erogato in rate da due a cinque anni in base all’intervento effettuato ed esso è rivolto sia alle persone che agli enti pubblici e privati.
Il contributo del conto termico non può superare il 65% della spesa effettuata ed esso varia in base al comune di residenza, ovvero della fascia climatica che lo contraddistingue e i soggetti privati possono accedere a tali incentivi solo successivamente alla realizzazione degli interventi previsti.
Dal 2013 è entrato in vigore il cosiddetto Conto Termico, ma poche sono le persone che sanno cosa esso sia nella realtà. Si tratta di un meccanismo di incentivi, nato nel 2012 con un Decreto Ministeriale che ha lo scopo di promuovere attraverso degli sgravi fiscali la scelta di dotare la propria abitazione o il proprio spazio professionale di sistemi atti a migliorare l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili di immobili già esistenti.
Per ‘miglioramento dell’efficienza energetica’ si intendono quelle opere di ristrutturazione che comprendono ad esempio :
Il conto termico prevede quindi che sia erogato un contributo di denaro per l’acquisto di un nuovo strumento di riscaldamento o a biomassa che risponda a certi requisiti e che ne sostituisca uno vecchio. Non si tratta quindi di una semplice detrazione fiscale (per quanto semplici possano risultare le detrazioni!), ma di un incentivo a fondo perduto che viene erogato dal GSE, ovvero dal Gestore dei Servizi Elettrici (link). Il contributo viene erogato in rate da due a cinque anni in base all’intervento effettuato ed esso è rivolto sia alle persone che agli enti pubblici e privati.
Il contributo del conto termico non può superare il 65% della spesa effettuata ed esso varia in base al comune di residenza, ovvero della fascia climatica che lo contraddistingue e i soggetti privati possono accedere a tali incentivi solo successivamente alla realizzazione degli interventi previsti.