PROTOCOLLO ITACA: COS’E’?

protocollo itacaL’universo delle certificazioni è affascinante e ricco di sorprese. Se nella fantasia esso può rappresentare un mondo di carte, scadenze e incombenze, chi sceglie di applicarlo sa comprenderne i lati creativi e le sue applicazioni più positive. L’azienda Baraldo Costruzioni è da sempre attenta alla sostenibilità e, per questo motivo, ha scelto di realizzare nel territorio opere certificate con il protocollo Itaca.

L’IMPEGNO DELL’IMPRESA BARALDO NEL PROTOCOLLO ITACA

Questa scelta si rivela non solo lungimirante per gli abitanti della casa, ma si propone come un passo in più verso un universo fatto di costruzioni positive, rispettose dell’ambiente e autosufficienti nella loro essenza. Il Protocollo Itaca merita di essere analizzato con la doverosa attenzione e, per questo motivo, il blog aziendale si occuperà di trattarlo in modo continuativo, presentando agli utenti degli esempi pratici di applicazione e introducendo spiegazioni relative al suo funzionamento.

PROTOCOLLO ITACA, SCOPRIAMOLO ASSIEME

Vediamo innanzitutto le caratteristiche basilari di questo sistema, il quale si propone come uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità delle costruzioni. Il protocollo è stato approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed è stato sviluppato dal Gruppo di lavoro interregionale “Edilizia Sostenibile” istituito presso ITACA, con il supporto tecnico di iiSBE Italia e ITC-CNR. Esso è basato sullo strumento di valutazione internazionale SBTool, realizzato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge.

La nascita del protocollo avviene quindi all’inizio degli anni 2000 e compie quest’anno i primi dieci anni di esistenza. Durante il percorso di applicazione, esso ha subito positive evoluzioni, presentando versioni che tengono conto delle politiche regionali attuate nelle diverse regioni del nostro paese.

PROTOCOLLO ITACA: LA STORIA E LA SUA MISSION

La formazione dell’Istituto Itaca nasce però molto prima, nel 1996, con la denominazione di “Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli appalti”. Si tratta di un’associazione di tipo federale con “obiettivo di attivare azioni ed iniziative condivise dal sistema regionale al fine di promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra le stesse Regioni e province autonome, così da assicurare anche il miglior raccordo con le istituzioni statali, enti locali e operatori del settore”.Il nome dell’istituto si è convertito nel 2005 in ITACA, ovvero “Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale”, sottolinenando quindi l’impegno anche sul versante delle tematiche inerenti alla sostenibilità ambientale.

Gli scopi dell’istituto sono:

– sviluppare la trasparenza durante i diversi cicli relativi all’appalto

– definire lo sviluppo delle procedure che interessano gli appalti stessi

– promuovere e diffondere le buone pratiche nei servizi, forniture e lavori pubblici per la qualità urbana e sostenibilità ambientale.-

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L’IMPEGNO DELL’IMPRESA BARALDO NEL PROTOCOLLO ITACA

Questa scelta si rivela non solo lungimirante per gli abitanti della casa, ma si propone come un passo in più verso un universo fatto di costruzioni positive, rispettose dell’ambiente e autosufficienti nella loro essenza. Il Protocollo Itaca merita di essere analizzato con la doverosa attenzione e, per questo motivo, il blog aziendale si occuperà di trattarlo in modo continuativo, presentando agli utenti degli esempi pratici di applicazione e introducendo spiegazioni relative al suo funzionamento.

PROTOCOLLO ITACA, SCOPRIAMOLO ASSIEME

Vediamo innanzitutto le caratteristiche basilari di questo sistema, il quale si propone come uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità delle costruzioni. Il protocollo è stato approvato il 15 gennaio 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed è stato sviluppato dal Gruppo di lavoro interregionale “Edilizia Sostenibile” istituito presso ITACA, con il supporto tecnico di iiSBE Italia e ITC-CNR. Esso è basato sullo strumento di valutazione internazionale SBTool, realizzato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge.

La nascita del protocollo avviene quindi all’inizio degli anni 2000 e compie quest’anno i primi dieci anni di esistenza. Durante il percorso di applicazione, esso ha subito positive evoluzioni, presentando versioni che tengono conto delle politiche regionali attuate nelle diverse regioni del nostro paese.

PROTOCOLLO ITACA: LA STORIA E LA SUA MISSION

La formazione dell’Istituto Itaca nasce però molto prima, nel 1996, con la denominazione di “Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli appalti”. Si tratta di un’associazione di tipo federale con “obiettivo di attivare azioni ed iniziative condivise dal sistema regionale al fine di promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra le stesse Regioni e province autonome, così da assicurare anche il miglior raccordo con le istituzioni statali, enti locali e operatori del settore”.Il nome dell’istituto si è convertito nel 2005 in ITACA, ovvero “Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale”, sottolinenando quindi l’impegno anche sul versante delle tematiche inerenti alla sostenibilità ambientale.

Gli scopi dell’istituto sono:

– sviluppare la trasparenza durante i diversi cicli relativi all’appalto

– definire lo sviluppo delle procedure che interessano gli appalti stessi

– promuovere e diffondere le buone pratiche nei servizi, forniture e lavori pubblici per la qualità urbana e sostenibilità ambientale.-

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